Cura di una relazione per quattro persone

Era la prima volta che mi sono riscoperto riflessivo rispetto alla donna che avevo di fronte. Ogni pomeriggio l'aspettavo passare a piedi e mi inebriavo dei suoi colori, del suo profumo, delle sue sinuosità.

Immaginavo come sarebbe stato bello stringerla fra le mie braccia e baciarla fino a diventare tutt'uno con il suo corpo. È accaduto... e sono stato l'uomo più felice al mondo. Era una donna stimolante, all'inizio. Poi, però qualcosa è cambiato. Con la maternità, tutto era diventato un peso. Non le bastavano le mie attenzioni, anzi, ad un certo punto, ho avuto l'impressione che non le sopportasse.

Ero preso dal rendere felice sempre il mio splendore ma non mi accorgevo che in tutta questa corsa in tutto questo affanno, io non esistevo più.

Non si sentiva bella, e aveva bisogno di eliminare sempre qualcosa dal suo corpo; i chili, la ruga sul lato sinistro delle sue labbra, rimodulare il suo seno. La nostra situazione economica non era delle migliori. Non era il periodo giusto per fare tutto questo ma ho aumentato i turni di lavoro così da poterle fare un regalo per il suo compleanno, un "buono" da farle trovare sotto l'albero di Natale.

Quell'anno però l'albero non ci fu.

Aveva pensato bene di far entrare nella nostra casa un uomo che potesse realizzare il suo sogno senza interventi economici. Li ho trovati lì, nel nostro letto che facevano l'amore come se fossero marito e moglie nella casa dei loro sogni.

Rientravo dal turno di notte, l'ennesimo. Mi mancava poco per raggiungere il traguardo e poi, avrei goduto della gioia del mio amore. Almeno, così pensavo.

Sono entrato in casa con cornetti e cappuccino, caldi. Non hanno sentito nemmeno il rumore della porta richiudersi con il vento.

Sentivo ansimare e man mano che procedevo verso la camera da letto, il mio respiro scompariva ed i miei palpiti aumentavano.

Mi sono fermato vicino alla stanza dei nostri piccoli. Erano svegli e giocavano con le giraffe rotanti appese alle culle.

Mi hanno rilassato, i loro sorrisi. Ho dato loro un bacio e respirato la loro gioia. Intanto aumentavano i suoni provenienti dalla camera da letto. C'era un profumo particolare in casa e man mano che mi avvicinavo in camera da letto, aumentava d'intensità.

Ho aperto la porta e lì, sono morto.

Non si sono accorti della mia presenza. Ho dovuto sbattere la porta e solo allora, con atteggiamento sprezzante quella donna, mi ha guardato.

Le sue parole sono state di accusa: sei già rientrato? Oggi saresti dovuto arrivare più tardi! Ero tramortito,sconvolto.

Invece che vergognarsi, preoccuparsi, scusarsi, mi rimproverava.

Ho osservato tutto di quella stanza. Non era più la mia. Ho guardato l'uomo che amoreggiava con lei. L'amico di una vita, oggi chirurgo e sposato con moglie a casa e un figlio legittimo e tre con altre donne.

Sono uscito dalla stanza ed ho richiuso la porta. Ho preso i nostri figli e sono andato via da casa. In un attimo ho compreso le sue assenze come donna, come madre, come moglie e la baby sitter ogni giorno al suo posto con i nostri figli.
Era stanca e pensavo i nostri gemellini sono impegnativi.

Eppure arrivavo a casa e trascorrevo tutto il tempo con loro. Erano bimbi allegri, tranquilli, piangevano solo all'ora della pappa o quando avevano necessità di essere cambiati.

Per me è stata sempre una gioia farlo. La prima volta che ho cambiato il pannolino, non sono stato veloce e Marco mi ha fatto la pipí addosso. Lui divertito, io bagnato.


Oggi sono uscito, dopo anni, tanti, da un processo penale per presunte violenze ai miei figli e una causa civile per separazione con un assegno di mantenimento a mia moglie che nel frattempo vive un appartamento la cui metà dell'affitto è a mio carico e con i nostri figli affidati ad entrambi ma cresciuti e mantenuti solo da me.

Ciò che mi da la forza di difendermi è la dignità che ho il dovere e la responsabilità di trasmettere ai nostri figli.
Marco e Maria, adorano me e la loro madre.

Non conoscono i miei pensieri o la mia sofferenza. Come potrei dire loro che la donna che li ha messi al mondo, ha deciso di modificare ogni parte del suo corpo perché l'età, la gravidanza, il metabolismo, oggi la menopausa, hanno inciso la sua pelle modificando le sue forme e rincorrendo ogni tecnica di bellezza che potesse farla stare bene.

Vedono la madre due volte a settimana per due ore. Ho provato a chiedere una modifica delle condizioni di separazione una volta avviato il divorzio. Ma niente. Non ha un lavoro e non ne trova! Io dono la sua rendita.

Sono un uomo e questo determina una responsabilità economica verso tutti. Se dovessi pensare ai miei sacrifici ed alla mia vita, direi che i miei figli e la donna con cui li ho concepiti sono stati un dono meraviglioso.

Solo che, ad un certo punto per accontentare lei, mi sono perso e questo è stato fatale!

Oggi i nostri figli sono grandi. Vivono all'estero, in Francia Marco ed in Svizzera Maria. Ci incontriamo ogni anno a Verona. Ed io, ho scoperto l'amore quello che nulla chiede e tutto vive, insieme.

Quanto a me, ho vissuto ogni giorno pregando di essere un buon padre per i miei figli e riuscire a renderli autonomi ed indipendenti ma soprattutto consapevoli delle loro capacità.

Un uomo consapevole del suo valore sarà sempre un uomo in grado di rispettarsi, rispettando.


(...fatti realmente accaduti... tratti da un processo lungo 10 anni. Ringrazio il protagonista per avermi autorizzata a tanto e per aver rinnovato la sua scelta professionale per 10 anni...)

Assoluzione con formula piena. Risarcimento danni in suo favore ed in favore dei figli a cui hanno tutti e tre rinunciato.

Da parte mia, grazie infinite per avermi fatto vivere, insegnandomelo, "l'amore per se stessi".

Avv. Mariella Fanuli

                                          MF

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