Marino Maglietta, componente gruppo di lavoro Linee guida Tribunale di Brindisi: l'irresistibile avanzata dell'affidamento paritetico dei figli
A Civitavecchia una frequentazione dei genitori realmente equilibrata è
prima concordata dai genitori poi, quando le abitazioni diventano molto
distanti, a dispetto di ciò suggerita dal CTU e realizzata dal Tribunale con
formula ad hoc
di Marino Maglietta
Le premesse sono note. Dopo una decina di anni di
schiacciante predominio del modello monogenitoriale realizzato attraverso
l'invenzione del "genitore collocatario", il sistema legale
è statoinvestito da una
forte pressione dal basso volta ad ottenere formule di affidamento realmente
condiviso. Pressione esercitata non solo attraverso tesi sostenute in convegni
ed articoli di dottrina per quanto numerosi, ma anche ottenendo nelle ultime
due Legislature che il Parlamento considerasse proposte di legge mirate al
pieno rispetto della riforma del 2006. A ciò è da aggiungere la fioritura
di Registri della bigenitorialità, istituiti in oltre 40 comuni,
che affermano sostanzialmente la pari dignità dei genitori e la loro totale
intercambiabilità. Risultato di queste iniziative è stata la progressiva
introduzione di linee guida e protocolli coerenti con l'iniziale carica
innovativa della legge 54/2006. A Perugia (2014) hanno fatto seguito Brindisi e
Salerno; infatti. E adesso arriva da Civitavecchia un provvedimento che
contiene una quantità di elementi suggestivi di una nuova cultura, che pare in
corso di progressiva affermazione (decreto n.
5733/2018 pubblicato su Ilcaso.it).
La vicenda
Una coppia con una figlia adolescente si separa e si
confeziona liberamente una frequentazione paritetica del tipo 5 + 2, ovvero
lunedì e martedì con un genitore, mercoledì e giovedì con l'altro, venerdì
sabato e domenica con il primo, lunedì e martedì con il secondo e così via, con
alternanza dei fine settimana (lunghi). Successivamente, a seguito del
cambiamento di residenza della madre, trasferitasi a sensibile distanza (2,5
ore di auto), i genitori si trovavano in disaccordo sulla nuova organizzazione,
atteso che la figlia, per conservare lo stesso schema, avrebbe dovuto più volte
alzarsi molto presto la mattina. Si rivolgevano quindi al giudice di
Civitavecchia, il quale decideva per una CTU.
Il consulente nella relazione conclusiva suggeriva uno schema ancora
paritetico, ma a settimane intere alternate.
La decisione
Il magistrato, ritenendo che l'alternanza
settimanale avrebbe comunque costretto la figlia ad alzarsi presto alcune volte
e le avrebbe creato difficoltà a praticare le consolidate attività sportive,
optava per un modello, ancora diverso, da lui stesso ideato con l'intenzione di
conservare gli equilibri nella frequentazione pur risolvendo in toto i problemi
della bimba. In sostanza, nel periodo scolastico si fanno trascorrere presso il
padre tutte le giornate di scuola e presso la madre tutti i fine settimana -
dal venerdì pomeriggio alla domenica sera - compensando lo squilibrio nel
periodo estivo, quando la ragazzina starà con il padre solo 25 giorni e tutto
il resto del tempo con la madre. Non è uno schema rigorosamente paritetico, ma
è il più vicino alla pariteticità, compatibilmente con la particolare situazione.
In definitiva, si segnala il decreto per il fatto
che nessuno dei soggetti che ha partecipato alla vicenda ha messo in dubbio il
principio delle pari opportunità - anche temporali - quale diritto
indisponibile dei figli in regime di affidamento condiviso. Un
atteggiamento che diventa sempre più frequente e che pone la scelta di
Civitavecchia nella scia dei precedenti Fori sopra nominati.
MF
FONTE ARTICOLO: https://www.studiocataldi.it/articoli/30408-separazione-l-irresistibile-avanzata-dell-affidamento-paritetico-dei-figli.asp
DATA PUBBLICAZIONE: 15 MAGGIO 2018


Commenti
Posta un commento